Caselle: in ricordo del disastro aereo del volo Itavia, tra immagini e testimonianze


Una mostra che, a cinquant’anni di distanza ricorda una delle sciagure aeree che ha visto protagonista la città. L’esposizione è visitabile fino al 31 gennaio 2024.

di Giada Rapa

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Era il 1° gennaio 1974 quando una giornata di festa si è trasformata è una vera e propria tragedia. In quel giorno, infatti, la comunità di Caselle è stata scossa dal disastro aereo che ha coinvolto il volo Itavia IH897 – gestito da una piccola compagnia aerea italiana dell’epoca – che ha portato alla morte 35 passeggeri e 3 membri dell’equipaggio. Solo 4 i sopravvissuti.

Su proposta del consigliere comunale di minoranza Endrio Milano, il ricordo di quella terribile giornata è divenuto oggetto di una mostra – inaugurata il 16 dicembre presso i locali della Scuola Collodi e visitabile fino al 31 gennaio – dove non si parla soltanto di quel disastro aereo – le cui cause, tra l’altro, non sono mai state accertate – ma anche dell’evoluzione dell’aeroporto Sandro Pertini, attraverso pannelli informativi e una serie di modellini di aerei. Un lavoro che ha visto la collaborazione di diverse realtà: l’associazione ASA 2000 di Giancarlo Colombatto – che ha curato la mostra – il Circolo Fotografico Casellese, il locale Gruppo Alpini, l’Istituto Comprensivo, la Pro Loco, la Protezione Civile e SAGAT, tutti insieme per fare in modo che questa tragedia non venga completamente dimenticata.

L’inaugurazione vera e propria è stata preceduta da un momento particolarmente intenso e toccante, ovvero quello dei racconti e delle testimonianze – non prive di grande emozione – di coloro che hanno preso parte ai soccorsi: partendo da Luciano Dematteis, attuale Presidente di Anpas Piemonte e all’epoca giovane soccorritore volontario della Croce Verde di Torino, passando per Dario Pidello e Pio Ziano, unici volontari ancora in vita della squadra dei Vigili del Fuoco di Caselle intervenuta sul posto nel 1974 e concludendo con Urbano Bertino, che quel giorno ha realizzato la maggior parte degli scatti fotografici che oggi compongono la mostra.


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